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Condivisioni di studentesse e studenti

Il Mare e il corpo nudo

dipinto di busto di donna nudo al mare che si abbraccia

Sono una Figlia del Mare e delle Acque, l'ho sempre saputo nel profondo, ma ho zittito quella voce per anni e anche durante la formazione al Tempio della Grande Dea ho continuato a sentire forti resistenze dentro di me, sono stati anni di grandi conflitti interiori, quasi di rifiuto.


Fin da piccola ho udito forte il canto del Mare, il richiamo delle Acque, mamma mi ripete sempre che "ero un pesciolino", sempre con le mani nell'acqua, stavo a mollo per ore, se non era il mare, era la piscina, o la vasca da bagno, la tinozza o il tubo dell'acqua in giardino.


Passavo tutto l'anno a contare i giorni che mi separavano dal mio incontro con il Mare. Ricordo la gioia immensa del viaggio, il profumo della salsedine che iniziavo a sentire mezz'ora prima di arrivare, la corsa sulla spiaggia, togliendomi i vestiti, per buttarmi in acqua il prima possibile, le ore passate a giocare con le onde, a far finta di essere una sirena, a restare incantata dalla stoffa leggera e colorata al vento, le mie emozioni così profonde, il profumo della pelle baciata dal Sole.


Poi è successo qualcosa e si è spezzato l'incanto...


Mi sono chiesta per anni cosa fosse accaduto e quando.


Credo che la chiave sia stata nel mio rapporto con il corpo, nel momento in cui ho iniziato a provare vergogna, a preoccuparmi del giudizio delle altre persone, a sentirmi a disagio con il mio aspetto ecco che la mia connessione con il Mare è venuta meno. Come se il senso profondo di mistero, magia, bellezza, libertà, naturalezza, gioia e selvatichezza del Mare mi fosse stato improvvisamente precluso, o meglio, ero io a negarmelo.


Mi sono rifugiata quindi nei Boschi, che sentivo più rassicuranti e stabili (anche se così non è...), luoghi che calmavano le mie emozioni invece di agitarle, mi sono innamorata del canto del vento tra le fronde, riconoscendo in esso lo stesso canto del Mare, lo stesso canto della Dea, mi sono fatta cullare dalle fresche e limpide acque di sorgente, ho respirato profondamente e riempito gli occhi e l'anima di verde brillante, nutrendomi dell'essenza della Madre in una veste multicolore, ho scoperto la stessa magia e lo stesso mistero, ma con consistenze differenti.


Mi sono sentita accolta nell'abbraccio caldo della Terra, ho nutrito la mia natura terrigna, che pure è viva e presente, ma ho anche costruito un'infinità di muri e pavimenti solidi, ho iniziato a voler avere tutto sotto controllo, le mie emozioni sono diventate più dense e meccaniche, spesso guidate dalle mie paure, ho iniziato ad illudermi di essere solo quello, di aver bisogno solo di quello.


Come sempre nella vita, ci vengono mostrate numerose vie e ci vengono concesse tante occasioni per ritrovarci, per guardare in quello scrigno che abbiamo chiuso a chiave e Afrodite è giunta assolutamente inaspettata, come l'Acqua, pazientemente ha scavato, mentre con forti ondate mi trascinava giù.


Sono passati ormai 5 anni e solo ora inizio a comprendere, inizio a riemergere, inizio a risentire quella voce.


Mi sto ritrovando, mi sto riscoprendo, mi sto riconoscendo Sacerdotessa del Mare e delle Acque, con tutto ciò che questo significa e comporta, le Dee che mi hanno chiamato e alle quali ho dedicato la mia Anima (Brigit, Afrodite e Mefitis) sono tutte Signore delle Acque, delle erbe, della guarigione, della potenza creatrice e trasformatrice, Custodi della Soglia, luminose e oscure allo stesso tempo, amorevoli e terribili, grembo e tomba.


Una volta che riesci a spogliarti, a guardarti allo specchio, a riconoscerti e a dire tutto inizia a fluire, come una diga che viene abbattuta.


Ho dato il permesso alle Acque di sgorgare e ora mi lascio trasportare a casa, verso il centro di me stessa. Sarà un processo lungo, ma sono pronta a viverlo senza più oppormi, torno pienamente e autenticamente ME, torno a Splendere, a coltivare e condividere i miei doni.



Alma Nimue




Grazie, cara Alma, per queste parole e essere colonna portante della Comunità del Tempio della Grande Dea!

Dipinto di Dorina Costras, che ringraziamo di cuore per il permesso di pubblicare le sue opere