Alcune volte si associa il termine “Sorellanza” a quello di amicizia, allo stare insieme e
passare dei momenti piacevoli, a volte a sostenersi e condividere confidenze e tempo.
Ma la Sorellanza è un concetto che va ben oltre questi aspetti, perché deve essere ricercata in quel qualcosa di antico e profondo, nella nostra storia personale di donne ma anche in quella collettiva, sociale, etica e politica di tutte le donne.
Qualcosa che si sente nelle origini ancestrali e profonde che ci fa riconoscere di essere
parte del Tutto e, si diciamolo pure, che ci connette a Colei che ci ri-porta alla memoria
della nostra Vera Natura prima che strutture e sovrastrutture piramidali prendessero il
sopravvento.
La Spiritualità della Dea ci porta naturalmente a comprenderne il significato, portando
sempre più donne nel cerchio della Sorellanza.Sin dalle epoche più antiche, alla letteratura tantrica vedica e fino ad arrivare al mondo pre-ellenico, il corpo della Donna è sacro e viene descritto come matrice di conoscenza.
La Donna era colei che, incarnando la Dea, deteneva il potere naturale, (sakti), mentre
l’uomo aveva bisogno di assumerlo da lei, bevendo direttamente l’emissione fluida.
La sapienza aveva quindi una qualità” fisiologica” di nutrimento fisico e spirituale allo
stesso tempo.
Indubbiamente questa consapevolezza di sacralità del femminino e dei poteri che ne
conseguono, rende più facile la comprensione del concetto tanto complesso e delicato
come quello della Sorellanza.
Tutto questo ci ha portato ad allontanarci dalla nostra Natura di Dee, da noi stesse e dalle nostre Sorelle, dimenticandoci della nostra Grande Potenza, auto sabotandoci dei nostri poteri e doni.
Ecco perché la Sorellanza implica, in primis, un lavoro profondo su sé stesse per ripulirci dal fango che per secoli non ci ha permesso di splendere e di capire chi siamo.
Come le antiche vestali che custodivano la sacra fiamma, così noi custodiamo ed
alimentiamo la nostra “scintilla della Sorellanza” come simbolo della coscienza di noi
stesse, del nostro percorso, dei nostri poteri, della nostra spiritualità e della realtà che ci
circonda.
Ecco che la connessione con la Dea ci porta alla consapevolezza della nostra natura ed all’accettazione delle nostre peculiarità, che ci rendono uniche nelle nostre differenze, ma allo stesso tempo uguali.
Connessione che ci riporta alla Sua Unicità che tutto comprende e che è incarnata dai
nostri corpi e nelle nostre molteplici sfaccettature affinché ognuna possa fare da specchio
all’altra per mostrare a sé stesse le proprie ferite ma anche le proprie bellezze ed i propri
talenti senza timore.
Ed ogni volta che i nostri occhi si volgono oltre barriere del patriarcato, inizia il cammino verso quell’Unione Antica che ci riporta a noi stesse e alla solidarietà con le nostre Sorelle.
La solidarietà, il sostegno e la luce che diamo a noi stesse è ciò diamo alle altre.
Un percorso infinito, circolare, di espansione e di conoscenza, che ognuna di noi può fare
su sé stessa attraverso il riflesso nell’altra.
Quindi, piuttosto che criticare o “farci la guerra”, rivolgendo lo sguardo all’esterno, ci
guardiamo dentro per comprendere da dove provengono quelle sensazioni che ci inducono
al giudizio e alla critica nei confronti di chi ci sta offrendo lo specchio della nostra vita.
Senza vergognarci di mostrare le nostre nudità dopo esserci spogliate dei nostri abiti stretti, quegli abiti indossati per compiacere gli altri, per nasconderci, per evitare il giudizio altrui.
Ci affidiamo, ci sosteniamo, ci riconosciamo.
Sorella antica, Figlia della Luna, tante vite ci hanno portato qui e tante ancora ce ne
saranno, affinché i misteri che ci uniscono siano svelati al nostro cuore.
Abbiamo attraversato mari e cieli e poi ci siamo dimenticate di tutto questo.
Quante vite passeranno prima che gli occhi di ognuna di Noi si riflettano di nuovo l’una
nell’altra, sempre più consapevoli, profondi e splendenti, come due specchi che arrivano al
cuore.
Ed io ora Ti vedo davanti a me e mi riconosco nel dolore e nella gioia delle nostre vite,
negli amori vissuti e non vissuti, nelle sottomissioni e nelle violenze subite, che ci hanno
fatto dimenticare della nostra capacità di Splendere portandoci al giudizio e alla critica
verso noi stesse.
Ci siamo sabotate e sminuite, fino a trovarci l’una contro l’altra, vittime inconsapevoli…
Questo patto di Sorellanza non si scioglie.
Lo ricorderemo quando saremo figlie delle nostre figlie, madri delle nostre madri, quando ritorneremo nelle stesse acque sacre dove si genera la vita, che continua con i suoi cicli, con le sue lune.
Vedo i tuoi doni splendere e ti offro la mia luce perché entrambe possiamo illuminare le
stelle e le altre Sorelle che già brillano nella nostra cerchia.
Ci prendiamo per la mano, davanti al nostro fuoco della infinita Sorellanza che brucia i
vecchi schemi, la vecchia pelle, onorando il cammino che verrà e quello che è stato.
Io ti VEDO e provo compassione e gioia perché mi specchio in Te, perché io sono Te e Tu sei me.
E in questo flusso di amore che mi ha portato qui, mi amo, mi accetto e mi ri-conosco in Te:
Donna, Sorella, Madre, Figlia del mare e delle stelle.
“Mi dispiace, ti chiedo perdono, ti ringrazio, ti amo ….”
Sacerdotessa di Afrodite del Tempio della Grande Dea
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